domenica 18 agosto 2013

Post catartico (uuh che acculturata che sono , che parolona...)

Un blog è come un diario. Nei diari bisogna essere sinceri: lo sarò.
Questi ultimi 3-4-giorni sono stati durissimi per me (a parte il raffredore che mi è venuto grazie ai simpaticissimi sbalzi climatici che da 12 gradi di mattina passano a 23 al pomeriggio con tanto di sole e pioggia e grandine! ).
No. Il meteo e il raffreddore non hanno influenzato.
Ciò che mi sta facendo star male è tutto il resto. In certi momenti penso di aver sbagliato meta.. sarà pure utile il tedesco per il futuro etc etc..ma penso che per imparare ci sarebbe stato molto tempo. In un paese anglofono mi sarei trovata meglio, riuscirei a parlare, socializzare, fare nuove amicizie e capire di più.
Capire ok è normale che sia difficile all'inizio...e forse è presto per parlare di amicizie, in fondo è solo un giorno che vado a scuola...
Ma quando a musica..la prima ora del primo giorno..nessuno che mi abbia detto nulla, neppure un ciao, mi sono sentita malissimo; avrei voluto prendere e scappare via dall'aula... E' anche vero che non si salutano neanche tra loro però io che sono straniera e che cerco di avvicinarmi vorrei un po si "aiuto" e "comprensione"..

Poi è vero. Forse è troppo presto per parlare. Forse è troppo presto per giudicarli persone troppo chiuse e distaccate, magari è solo timidezza (mia compagna da sempre), magari è il loro carattere, magari preferiscono osservarmi per poi avvicinarsi...ma io , che sono stata sempre motlo insicura vedere quel comportamentp mi ha fatto pensare e ripensare che forse il Canada o qualsiasi altrp stato anglofono sarebbe stato l'ideale perché per quanto la gente anche lì possa forse essere chiusa, conoscendo la lingua ci sarebbe stato un ostacolo in meno.

Da ciò che ho scritto i tedeschi sembrano un qualcosa di orribile e menefreghista: invece è tutt'altro (tranne quelli di musica. Loro sì,almeno per ora lo sono.)
I tedeschi sono persone abbastanza riservate, stanno sempre sulle sue ma se tu gli chiedi un favore, anche uno minuscolo, loro ti danno l'anima per aiutarti! E anche il prof.di musica lo è stato: vedendomi in difficoltà s è avvicinato a spiegarmi con un italiano abbastanza comprensibile per aiutami (mentre i compagni mi guardavano con uno sguardo quasi assassino).

Ma ripeto, anche tra loro non si parlano quasi perciò devo cercare di mettermi l'anima in pace. E' solo che mi ero immaginata di conoscere tantissima gente da subito e socializzare in fretta e invece non è stato proprio così.

Meglio chiuderla con questo discorso, so che i miei lo leggeranno e (soprattutto mia mamma) si preoccuperanno, ma vi dcio,cari genitori e lettori, di non preoccuparvi.
Io sono felice della mia scelta, anche se a volte penso che un'altra meta sarebbe stata una scelta migliore...beh penso che sia meglio aspettare per dirlo. Io sono partita con un entusiasmo incredibilmente grande e non lascerò che quei momenti di "solitudine"  e "tristezza" mi abbattano.



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