martedì 7 novembre 2023

La me di oggi

 Mi fa tenerezza leggere quei post vecchi. Mi fa riempire gli occhi di lacrime, il cuore di gioia e mi stampa un sorriso in faccia.

Come vorrei abbracciare l'A. di quegli anni e dirle che ne è della sua vita ora. Che il karma esiste e che ogni tassello si incastrerà alla perfezione, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.

L'A. di adesso è un'A. consapevole di quello che era, quello che ha passato e sa che un domani tutto andrà ancora meglio.

"Ogni cosa ha il suo tempo", "fai del bene e riceverai del bene", sono le solite frasi da biscotto della fortuna ... 

Ma diamine se sono vere!

L'A. del 7 novembre 2023 è un'A. felice e finalmente ha trovato un equilibrio a dir poco perfetto. 

L'A. di oggi sa che la vita potrebbe sorprenderla, ma sa che tutto tornerà al suo posto al suo momento, 

Non vive con l'ansia del futuro (oddio, l'ansia compagna fedele di viaggio lo sarà sempre), ma ha imparato a vivere davvero il momento, apprezzare le piccola cose.

L'A. di oggi è dannatamente fortunata e caspita se è felice!

giovedì 15 marzo 2018

HARD LIFE

La vita da adulti,ogni tanto, e' un pochino piu' complicata del previsto.
Quando si e'grandi e si vive da soli nulla "si fa solo".
Ma lo capisci vivendo da solo.

Se vivi a casa coi genitori e gli aiuti puo' essere impegnativo ma e' ancha facilitato dall'avere tutto.

Ora mi spiego meglio.

Il primo esempio e' il cibo.
E non parlo della pigrizia che ogni tanto ti assale e ci pensa Just Eat ad eliminarla.
Quando fai la spesa compri il cibo che ti serve ma, arrivata a casa, scopri che non hai olio o sale.
Chi mai penserebbe di comprar il sale? Voglio dire il sale c'e' sempre, ma di certo non spunta dal nulla.

O sapone da mani e carta igenica.
Quando mai, vivendo a casa coi genitori, nonstante uno possa essere il figlio perefetto, resta senza carta igenica? Cosi ti ritrovi alle 11 di sera, dopo il lavoro da Tesco a compare carta igenica (o visto che sei povero, perche' l'affitto ti ciuccia meta' stipendio) la scrocchi nei vari bar.

E .. dulcis in fundo.. (dulcis mica troppo pero')
acuqa e gas!
Nel mio appartamento abbiamo una tessera prepagata ricaricabile nei vari negozzietti da inserie nel contatore e finche'  il credito non esaurisce, si puo' continuare ad usare.
Generalmente e' il padrone di casa che se ne incarica,  ma se hai un padrone di casa un po' menefreghista no.
Cosi ti svegli la mattina, senza acqua e senza gas.
E ti eri svegliata presto per andare a correre, fare la doccia, mettere la lavatrice ed infine cucinare, ma tutti i propositi vanno a monte perche' non hai ne acqua ne gas.
Allora, spettinata e in tutozza vai al negozio e scopri che accettano solo contanti (che ovviamente non hai in quel momento), prelevi, carichi , torni a casa e continui col tuo da fare.

Vivere da soli e' un po' stressante a volte. Non e' tutto bello e facile come ci si immagina. Pero', dopo giornate toste come qulla appena descritta, da soddisfazione.
E fa strano ogni tanto pensare: " ah c'e' il sole potrei uscire dopo il lavoro ma devo mettere la lavatrice" o "oggi sono un po' scazzata ma non posso stare a casa perche' non ho carta igenica o cibo che non siano cerali o zuppe da riscaldare".
E fa starno, ma di sicuro rende felici e soddisfatti.

giovedì 22 febbraio 2018

Uni... crazy s**t

Ok. Non e' andata come previsto. Ed ora che un pochino mi sono ripresa, mi va di raccontarla.


Secondo i miei piani , a quest'ora, sarei un universitaria londinese, procinta a concludere il suo secondo anno, in una nuova casa, con un nuovo lavoro e stress provocato solo dal treno sovraffolato per andare in Uni e dallo studio.
Secondo i fatti sono una ragazza, alle prese disperate contro il tempo, cercando di coinciliare tutto, senza concludere (quasi) nulla.

Dopo varie mail e sbatti, non vengo accettata al corso che volevo (sneza grandi spiegazioni).
Non ci rinuncio, decido che avrei dedicato un anno a lavorare e studiare per conto mio e iscrivermi l'anno prossimo. La beffa di questa storia?  Il mio corso non solo non e' partito, ma non esiste piu'!
Che gioia!
Ed ora sono qui, su mille siti, cercando corsi universitari simili, sguazzando su siti per ispirarmi per la lettera di presentazione.

Posso fare domanda a 5 universita' a patto che siano tutte dello stesso corso o simili!
Che figata,no?
NO! Non se hai iniziato un corso di traduzione ed interpretariato in Italia e l'unico che esisteva a Londra e' stato cancellato! E corsi simili? Esistono, ma hanno sfumature in ambito politico o economico quindi non posso inviare domanda perche' nella lettera potrei parlare solo di motivazione verso lo studio di lingua, non di altro genere.
Qualcosa esiste. Qualcosa mi convincera' (almeno spero)

E, piccola parentesi, in parallelo a tutto cio', cerco casa e lavoro ed ovviamente studio part time traduzione e devo ritaglairmi del tempo anche quando non eiste per fare ogni cosa.
Pazzia. E' un momento di pura follia.
Vorrei chiudere gli occhi e sveglairmi in estate. Quando tutta questa strafelata sara' conclusa.

Sabato potrebbe essere uno step decisivo: dopo l'incontro con le universita' poteri avere le idee un pochino piu' chiare.
Dopo di che si parte con l'iscrizione.
Infine si vedra' con la casa.
Per il lavoro vedro'.. ho qualche idea, magari non formidabile, ma qualcosa penso....
Si vedra'...

Certo, si sapeva. Vivere imporvvisamente da soli e' anche questo: affronatre mille cose da soli, parlarne con della gente solo a telefono e non a cena tutti insieme.
Vivere da soli e' fare tutto da soli: dalla spesa, alla lavatrice, muoversi ovunque, anadre dal dottore o in banca. Dopo quasi 9 mesi mi fa ancora cosi strano il pensarci..

Nessuno ha detto che sarebbe stato facile: ma almeno ne sara' valsa la pena!

lunedì 19 febbraio 2018

ITALIAN COSTUMERS (pt1)

Gli italiani all'estero sono fantastici. Non quelli che, come me, hanno deciso di andare all'estero per iniziare una nuova vita, lavorare o studiare. No. Una categoria ben precisa : i turisti.

I turisti italiani all'estero (e, nel mio caso, piu' in particolare a Londra) sono qualcosa di unico e, lavorando nell'hospitality (ambiente ristoazione) ho la magnifica opprtunita' e l'onore di osservarli da vicino, da una parte divertita, dall'altra anche un po' imbarazzata per il loro atteggiamento.
Con questo post non voglio offendere nessuno, e' solo che mi divertono parecchio ed un po' di ironia non fa mai male.

Come prima cosa si riconoscono subito. Appena aprono la porta ed entrano nel ristorante, sono pervasa da un sesto senso (che nel 98% dei casi non mi tradisce), identificando questi individui come italiani. Non so perche' ma sembrano fatti con lo stampino.
(Qua dovrei  pluralizzare perche' capita anche a me che, senza nemmeno aprire la bocca mi chiedano : Italian, right?)
Hanno quel non so che, un mix tra tamarraggine ed eleganza unica nella nazione dello stivale.

  • L'italiano medio lo riconosci perrche' va in giro in braco. Non va in vacanza da solo, porta dietro la sua compagnia di amici, adolescenti, adulti o gruppi di famiglie, che occupano tavoli e tavoli.
  • L'italiano medio non sa l'inglese ma crede di saperlo e percio' o lo parla a modo suo, o semplicemente decide di parlare italiano credendo (e sperando) che tanto tu li capisca. 
Uno tra i primi casi di italianaggine all'estero (che ricordi bene) l'ho vissuto dopo qualche mese che ero a Londra.
Li vedo entrare e penso :" taac, italiani". Era il loro look, la loro zarraggine che mi ha coninta.
Si avvicinano alla cassa per vedere il menu ed inizano a discutere su cosa vogliono mangiare. Fin qui tutto regolare. Poi inizano
- ma che, ti funziona internet?
- sisi, ora vado su google e cerco...
Mi fa sorridere l'idea che un gruppo di (massimo 25 anni) non conosca parole come : " fish, lettuce, tomato o chicken" ma non sono nessuno per giudicarli. Visto che mi era scappata una ristaina ma mi sembrava brutto ridergli in faccia, decido di fare cambio con una collega inglese ed inizia a servirli.
- Hello, etaing here or take away?
- qua, qua ehm... come si dice? "ir ir"
--ok, how can i help?
-ehm.. eh? yes ah  una bottiglietta d'acqua naturale grazie
la mia amica resta baista
-sorry?
e allora il tipo in questione scandisce la parola " a- cqu -a " come se non fossero loro quelli in "torto" e, a Londra, un inglese, fosse tenuto a spere il significato della parola acqua.
Decido di prendere il suo posto e continuo l'ordinazione, piu' che per agevolare il loro servizio, per salvare la mia amica che altrimenti ne sarebbe uscita pazza.
Inizio a parlare italiano ma ci mettono un po' nel realizzarlo (tanto stavano parlando italiano fino a 2 secondi fa con una ragazza inglese..). Finito mi ringraziano. Il mio turno e' terminato e mentre salgo per cambairmi, si avvicinano alla cassa per una seconda ordinazione, non mi trovano e la scena di dialogo italaino inglese si ripete.

Mi sto dilungando percio' concludo la prima parte qui,
alla prossima con molte altre avvenutre!

sabato 27 gennaio 2018

I don't know

Mi sento persa. Sarura. Vuota. Non so bene cosa mi stia succedendo. Sono felice, questo si, ma non come e quanto vorrei.
Ho lasciato tutto per venire qui ma non tutto e' andato secondo il previsto. Non e' sempre facile.

Ci sono dei momenti in cui sento che salgo una montagna alta alta.
Le sento le vertigni che mi salgono, la testa che gira, il fiato che fatica.
E arrivo in alto. Gurado giu'. Sono sull'orlo di un burrone. 
Ma non mi va di saltare. Infono se sono salita fino qua su c'e' un motivo.
Giu' non mi piaceva. C'era troppo caldo, troppa monotonia, troppa gente.
Certo, quando ti senti i sassolini e la sabbia sotto i piedi che ti fa scivolare,
un po' ti manca giu'. 
Ti chiedi se manchi a qualcuno,
ti chiedi come si stara' giu',
se qualcosa e' cambiato (o sarebbe)
ti chiedi se salendo avrai ferito o deluso qualcuno
ti chied se potessi tornare indiero se risaliresti.
Per molte domande la riposta sara' sempre incerta.


Cio' che e' e'.
Cio' che e' stato e' stato.
Allunagre un piano non signfica rinunciarci.

mercoledì 8 marzo 2017

Scuse, aggiornamenti e news......

Mi spiace non aver continuato il blog durante la mia permanenza a Londra.
Più che non avere voglia è che non avevo ne i mezzi (all'inizio ero senza internet) ne il tempo (quando mi sono ri-ri-ritrasferita) e ho cominciato a lavorare era già tanto se trovavo il tempo per andare al supermercato a comparare il dentifricio o per fare una lavatrice.
E si, mi spiace ma cosa posso farci?

Ogni volta che riscrivo sul blog dopo tanto tempo, significa che qualcosa sta per accadere...
Prima di rivelare questo qualcosa potrei raccontare piano piano, a piccole dosi, la mia esperienza estiva.

Nel frattempo scriverò post anche riguardo a questa "nuova esperienza" ma non li pubblicherò subito, per scaramanzia. Più parlo di una cosa, sono convinta che ci siano meno probabilità che si avveri.

Sembra impegnativa come cosa, vero?
Soprattutto per una come me che o non ha tempo e se ne ha si dimentica di scrivere.

Ma ci provo. Spero che almeno questo provarci ne valga la pena.

A prestissimo

AG

giovedì 7 luglio 2016

Riflessioni 1 giorno

La sera cala anche in quel di Londra e con essa arrivano le prime impressioni, riflessioni e giudizi.
E a parte il sonno allucinante che ho, non posso dire nulla se non che ADORO TUTTO E TUTTI ALLA FOLLIA.


Sarà il brivido della libertà assoluta, sarà il vivere (dopo 20 anni della mia vita) in una vera e propria metropoli o sarà semplicemente che doveva andare così.
Se dovessi dare un voto a questa giornata direi 10/10


Tutto (o la maggior parte delle cose) ha filato per il verso giusto e giuro che meglio di così non potevo immaginarmelo.




Dopo aver scaricato le cose in hotel, sono partita per la ricerca della 3 per fare una sim inglese (che è fondamentale per trovare lavoro e soprattutto per avere i dati da usare in giro per Londra, evitando di perdersi).
Arrivata a Kensington Mall mille negozi, ma non ho l'impulso di entrare perché il mio obiettivo è un altro. Giro. Non trovo nulla e non posso nemmeno cercare il negozio perché non ho internet. Mi fermo davanti un negozio a caso e mi accorgo che era una specie di cartoleria.
*si accende una lampadina*
Con la scusa di chiedere se stampano documenti (dove stamperò il mio CV), entro e poi chiedo s sa dov'è la 3 e accompagnandomi in strada mi indica che era proprio difronte !
Due piccioni con una fava !


 Arrivo alla 3 e il ragazzo che mi assiste è stra simpatico e divertente e mi fa mille domande: rompendo il ghiaccio con
-are you spanish?
Non so cos'abbia "una faccia spagnola" tanto da distinguerla rispetto altre (non è il primo che me lo chiede), poi mi domanda cosa studio, come mai sono qui ...
E salutandomi mi augura buona fortuna!


E la commessa da Boots (dove ho fatto rifiorimento di denitrifico, shampoo etc..) è stata stra carina.


Non lo so. Vedo la meraviglia nelle piccole cose: in un sorriso di un passante, nella gentilezza che hanno le persone nei miei confronti senza nemmeno sapere chi sono. E questa libertà mai provata è una cosa meravigliosa.


AL.


Le parti in corsivo e grassetto rappresentano le riflessioniQuelle scritte "normalmente" indicano la mia giornata formando una specie di seconda parte al post precedente








GoodNight